Verbo essere e verbo avere (e un pò di cultura)



Il weekend, oltre al riposo, è anche il momento del ripasso ;)
Rimango produttiva, diciamo. Ho iniziato a leggere un altro libro (letteratura russa) che poi vi dirò. Ma torniamo al persiano.
Abbiamo 12 pagine di lezione sul verbo essere e avere. Siccome già li sapevo coniugare, ma non li so ancora usare, vado un po’ più spedita sulla grammatica e mi soffermerò di più sugli esempi.

Verbo essere al presente

Io sono = hastam
Tu sei  = hasti
Egli è = hast
Noi siamo = hastim
Voi siete = hastid
Essi sono = hastand

Nella lingua parlata però hastid si può dire anche hastin, e hastand si può dire anche hastan.
Il persiano è una lingua che non distingue tra maschile e femminile come categoria grammaticale, perciò il nostro egli/ella-lui/lei è semplicemente u. In persiano (come anche in russo) si dà del voi, e non del lei, quindi si usa la seconda persona plurale.

Pronomi personali:

Io = man
Tu = to
Egli = u
Noi = ma
Voi = shoma
Essi = anha

U si usa solo per le persone, per le cose si usa an.

Il verbo avere

Io ho = daram
Tu hai = dari
Egli ha = darad
Noi abbiamo = darim
Voi avete = darid
Essi hanno = darand

I verbi in persiano, fino adesso, mi sono sembrati abbastanza regolari, ma aspetto le prossime lezioni per essere sicura. Io ci vedo anche molto del russo nella coniugazione. Infatti, molte parole del russo sono uguali anche nel persiano. Come mai? Tra poco ve lo spiego. Prima finiamo la parte grammaticale della lezione.

I possessivi sono facili, già li conosciamo, sono i pronomi personali.

Esempi del libro:
Ketabe man
Daftare to
Medade u
Kelase ma
Sandali shoma
Nimkate anha

Quando il sostantivo non termina per vocale, ma per consonante, si aggiunge una e.

Il resto degli esercizi e frasi li vedremo nel prossimo post.

Ora parliamo un po’ di lingua e (inter)cultura.

La lingua persiana è una lingua indoeuropea come l’italiano, l’inglese, il francese e tutte le lingue parlate tra l’India e l’Europa ad esclusione dell’ungherese, il finlandese, e l’estone che sono ugro finniche.
La lingua persiana è un po’ particolare, perché la scrittura usa l’alfabeto arabo più 4 grafemi, è una lingua SOV, come il turco, ma non è una lingua semitica o altaica. E’ geniale!
Cosa c’entra il russo?
Io per spiegarlo in modo semplice, anche se un po’ riduttivo, ma almeno chi non è del settore capisce al volo, dico sempre che il nonno del persiano era fratello del nonno del russo. Praticamente, avendo la stessa radice, nel dividersi le lingue hanno avuto una fase comune. Durante questa fase di divisione, ma ancora non troppo divisa, il russo e il persiano erano vicine anche per contiguità geografica.
Anche se con pronuncia diversa, le parole ancora oggi comuni sono:
paltò, stakan, chemadan, piroski, samovar, chai.

Soprattutto sulla parola samovar (самовар) vorrei soffermarmi. Samovar è una parola presa in prestito dal russo. Sam significa “da solo”, il “self” dell’inglese, var è il verbo varit’ che significa bollire. Qualcosa che bolle da solo.
Sia la cultura russa che la cultura persiana hanno un vero e proprio culto per il the.

Quando studiavo a Mosca, all’MGU (МГУ) (Università Statale di Mosca, Московский государственный университет), la stolovaja (столовая, mensa), aveva un samovar elettrico sempre pronto. L’acqua bollente (кипяток, kipjatok) non mancava mai. Anche la mia coinquilina russa mi offriva sempre il the, come tutte le amicizie strette in Russia mi offrivano sempre il the. Ristoranti, mense, ma anche i negozi hanno una scelta di the infinita. 


Questa foto l'ho scattata nel ristorante armeno "Lavash" dove ogni volta lasciavo un assegno in bianco, ma ne valeva la pena!
Una piccola differenza Russia – Italia l’ho vista ad un negozio di elettrodomestici. Mentre noi abbiamo file e file di macchinette per il caffè, in Russia queste file sono solo di bollitori per il the!

L’amore per il the è cresciuto in Russia. Appena tornata a casa, ho comprato un bollitore che è diventato la fonte della mia colazione quotidiana. Il the che uso viene direttamente dall’Iran, un regalo del mio azizam.


L’ultima cosa sono i piroski (пирожки). Fagottini ripieni. Questo non so se sono russi importati in Iran, o se vengono dalla Persia e importati in Russia. Si accettano scommesse.

Eccovi una foto dei piroski russi:



 



Commenti

Post popolari in questo blog

Mai senza mia figlia. Verità, bugie e propaganda.

Italo persiano

L’importanza di chiamarsi Reza