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Visualizzazione dei post da dicembre, 2014

Tehran - Bazaar

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Il primo giorno a Tehran si è svolto al Bazaar. Il famoso Bazaar di Tehran, il luogo principale del commercio di tutto il paese.  E’ un luogo enorme, pieno zeppo di gente, venditori, passanti, merci. Un posto se vogliamo anche un pò irreale.  Si svolge dentro a dei portici che scendono sempre più giù. Fa freddo e bisogna coprirsi bene. Gli ingressi sono innumerevoli, come è innumerevole la fiumana che si accalca di qua e di là.  Tehran è una città enorme e moderna. O meglio, che si sta ammodernando. Ogni palazzo è diverso da quello accanto. Uno dietro l’altro ci sono palazzi alti, bassi, di colori diversi, di diversi dettagli, vecchi, nuovi, tutti vicini. L’effetto è drammatico. Un mostrum di edificazione. Non è facile abituarsi.  Le strade sono grandi e sempre trafficate. Il traffico è assurdo, anche lì, una fiumana di automobili si accalcano andando verso un qualcosa. Si sta per ore imbottigliati e ne puoi approfittare per chiacchierare o guardarti intorno. Dorm

Khebez Dawle

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Prima d'iniziare a parlare del mio viaggio in Iran, volevo farvi conoscere una canzone che mi ha preso dal primo momento che l'ho sentita. Khebez Dawle significa Pane di Stato ed è un gruppo siriano. Si fa tanto parlare di Siria solo per l'Isis ma nessuno pensa mai che c'è qualcosa di più di una guerra lontana, di un Stato Islamico che ci spaventa a mezzo stampa. Ci sono le persone! Io non le dimentico. Passate parola. Khebez Dawle - Manam مفكر إنو القصة بلشت ب كان يا ما كان مفكر إنو آدم خلق ل يعيش ب أمان مفكر إنو الواحد بيفرق عن التنين مفكر إنو النص ممكن يصير نصّين مفكر إنو السن بيرجّع السن .. و العين بترجّع العين مفكر إنو البشر .. عمر ، جورج أو حسين مفكر إنو القاتل غلب القتيل مفكر إنو الكتير أكتر من القليل مفكر إنو الدم ب عمرو ما بصير مي مفكر إنو الأرض رح تبقى حاتم طيّ مفكر إنو القصة هيك ؟ فكر إنو القصة فيك مفكر إنو الشرف إنتاية مو دكر مفكر إنو بيعرفو كل مين إسمو ذكر مفكر إنو كل القضية كف عدس مفكر إنك ما رح تتغير

Viaggio in Iran

E' da un po' che sono sparita ma solo perché ero in Iran. Non ho detto niente finchè non mi sarei trovata lì, poi lì ovviamente vuoi un po' i siti bloccati dal governo, vuoi che non avevo altro interesse che stare con la mia nuova famiglia iraniana e viaggiare per l'Iran, non sono mai venuta qui sul blog. Sono partita il 9 dicembre e sono tornata il 24, anche se il mio ritorno era previsto per il 23 (poi vi racconto la mia storia con Qatar Airways e l'albergo a Doha). Ci sono molte foto e racconti da fare, cercherò di andare in ordine cronologico e di essere dettagliata. Sicuramente non sarò né dettagliata né cronologica, ma ci proverò. Per ora devo riordinare le idee. In poche parole: I <3 IRAN

Melbourne - Nima Javidi

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Aspettavo con impazienza che uscisse il film fin da quando ne ho sentito parlare alla 71esima edizione del Festival di Venezia. Nima Javidi Nima Javidi è un regista esordiente. Nato nel 1980, laureato in ingegneria meccanica, dirige alcuni cortometraggi. Melbourne è il suo primo lungometraggio. Melbourne - Scena del film Il film ci tiene con il fiato sospeso fino all’ultimo. La sensazione di oppressione e di ansia si percepisce anche fuori dallo schermo. Una signora accanto a me ha passato tutto il film con la mano davanti alla bocca e gli occhi di fuori. Volevo dirle: “signora è solo un film, stia tranquilla”, avevo paura che le venisse un infarto. Gli attori sono: Payman Maadi (Amir), già visto in “Una separazione”, e Negar Javaherian (Sara). La trama è semplice, si può riassumere in poche righe: una giovane coppia, Amir e Sara, sta traslocando dall’Iran (presumibilmente Tehran) per trasferirsi a Melbourne. La vicina gli affida una neonata. Quello

Il Colonnello - Mahmoud Doulatabadi

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Per il mio compleanno Azizam mi ha regalato questo libro: Il Colonnello,  Mahmoud Doulatabadi Ne ho letto esattamente la metà in un pomeriggio, prima di cena. Era buio e pioveva. Mi ha preso molto questa prima parte, la seconda un po' meno. Mentre leggevo mi veniva in mente un altro libro: “cent’anni di solitudine” di Marquez.  In entrambi i libri, i personaggi del romanzo si mescolano ai personaggi storici del paese, in un vortice in cui i piani spazio-temporali collassano in un solo punto. Gli eroi e gli antieroi della storia interagiscono con i personaggi del romanzo, si fondono si confondono tra di loro, mescolano la loro voce a quella dei personaggi del romanzo e alla voce dell’autore. Il colonnello è un romanzo corale, in cui Doulatabadi si nasconde dietro alla voce, prima del colonnello (padre) e poi di Amir (il figlio). L’autore vero e proprio lo scorgiamo solo se prestiamo molta attenzione ai trucchi con cui si nasconde, come se si impossess